Dalle mia esperienza di cui scrivevo nel post precedente e dalla gestione del mio "bancale" sinergico del 2012 ho imparato che:
- dalle nostre parti il terreno è nel bene (trattiene bene l'acqua e i sali
minerali) e nel male (tende a formare agglomerati detti nel ns dialetto
"sope" dalla consistenza di mattoni) decisamente argilloso: va lavorato assolutamente quando è nella giusta condizione di "tempera", non troppo bagnato, non troppo asciutto;
utilizzare una forca a denti larghi per smuovere ed arieggiare senza rivoltare oppure utilizzare i denti della zappa al rovescio, per pulire superficialmente usare sempre la zappa chiaramente dall'altro lato;
ho trovato utile rifornirmi (per cercare di coniugare i miei tempi con quelli dell'orto) di un paio di teli di nylon abbastanza grandi da stendere sopra gli appezzamenti che voglio o sto lavorando in modo da proteggerli dalle pioggie o dal troppo sole (per la preparazione del terreno in estate per le colture autunno-vernine)
- la paglia è un'ottima pacciamatura, utilissima per la gestione dell'umidità del terreno e per evitare la formazione di crosta e fenomeni di dilavamento; da considerare anche che è un ottimo isolante: questa caratteristica risulta utile in particolare per le colture tardo-primaverili ed estive (p.e. zucca, finocchio....) ma se si vuole cercare di "anticipare" sfruttando i primi caldi della primavera (p.e. cavolo cappuccio) la paglia non permette al terreno di scaldarsi facilmente quindi "rallenta" la crescita della pianta (per far questo è meglio usare dell'agritelo scuro, quello più resistente così dura più a lungo, oppure stendere in superficie del terriccio scuro)
Siete invitati ad aggiungere altre segnalazioni/raccomandazioni in merito nei commenti, qui sotto
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