Il mais nel mondo

«Se è vero che siamo quel che mangiamo, allora siamo mais».

La frase è tratta dal libro "Il dilemma dell'onnivoro", di Micheal Pollan, una sorta di indagine poliziesca che ci porta a scoprire le origini del cibo che mangiamo.

L'alimentazione della società contemporanea è basata in larga parte sul mais: non i chicchi sgranati dalle gialle pannocchie che finiscono in insalata, ma gli innumerevoli (e spesso insospettabili) prodotti industriali in cui il mais viene trasformato e in cui si nasconde: mangimi di cui si nutrono polli, maiali, tacchini, agnelli e persino salmoni negli allevamenti intensivi; sono mais le bistecche, come anche le uova e buona parte di latte, formaggio e yogurt…

E sono mais anche la maggior parte dei cibi confezionati prodotti dall’industria alimentare: biscotti, merendine, budini, gelati, creme da spalmare, burro di arachidi, patatine, ketchup, hot dog, piatti pronti, caramelle, barrette nutrizionali, chewing gum, maionese, confetture, salse, sughi pronti, preparati per dolci, fiocchi di cereali e muesli, frutta sciroppata, yogurt aromatizzati, margarina, babyfood… Per non parlare delle bibite gassate, la maggior parte delle quali è dolcificata con sciroppo di fruttosio fatto con il mais (High-Fructose Corn Syrup)…

Il mais è ovunque, eppure è difficile rintracciarne la presenza. Sulle etichette alimentari, infatti, compare spesso con altri nomi: glucosio, sciroppo di glucosio, acido ascorbico, acido citrico, malto, maltodestrine, destrine, fruttosio cristallizzato, amido modificato, sorbitolo, lecitina, lievito in polvere, destrosio, lisina, acido lattico, maltosio, saccarosio, caramello, gomma xantana, zucchero invertito, monogliceridi, glutammato monosodico.

Il mais è diventato la coltura più prodotta al mondo, raggiungendo nel 2014 i 974 milioni di tonnellate. Attualmente, il maggiore produttore su scala mondiale sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Cina e dal Brasile.

(tratto da: http://www.slowfood.com/expo2015/it/un-mondo-di-mais/)