Compagnia Zappa e Rastrello: Il semenzaio, la Nursery dei semi

In agricoltura biologica il trapianto di piante sane e forti aiuta molto (non avendo a disposizione potenti prodotti chimici per difenderle) nella coltivazione degli ortaggi.
In questi giorni (visto tra l'altro che piove con continuità) possiamo provare a giocare un po' d'anticipo e impostare un semenzaio per autoprodurci le piantine, magari con dei semi speciali che ci siamo messi via......
Queste piantine un po' precoci possiamo trapiantarle sotto un piccolo tunnel o in serra fredda appena si potrà lavorare il terreno e non ci sarà più il rischio di forti gelate tardive, oppure direttamente all'aperto se farà già calduccio.
Il semenzaio è un micro ambiente a temperatura e luce forzata e controllata, idoneo a far germogliare i semi, una specie di reparto maternità per i semi.
Possiamo fare sia delle cassettine per la semina di piantine che poi andranno sfoltite e trapiantate in altri vasetti (rimpiolatura, quando sono alte 3 o 4 cm e hanno tre, quattro foglie "vere") dove cresceranno e quindi trapiantate all'aperto, oppure possiamo direttamente seminare nei "vasetti".
Di cosa c'è bisogno:
- terriccio per semine (non contiene pezzi grossi, esiste anche biologico, ce lo si può anche fare ma viste le quantità in gioco forse è più comodo comprarlo)
- contenitori (cassetta della frutta rivestita, vasetti di yoghurt, contenitore per le uova, bicchieri e bicchierini di plastica, fondo del contenitore del latte, fondo della bottiglietta dell'acqua..........e via di riciclo creativo); deve poter contenere almeno circa 5 cm di terriccio e deve essere bucato sul fondo
- semi
- un posto luminoso e riscaldato (calza a pennello la finestra di casa possibilmente a sud e sopra il termosifone, oppure lo spazio tra finestra e controfinestra o anche una piccola serra appoggiata al muro di casa che fa da accumulo e regolatore di calore)
- uno spruzzetto vaporizzatore (va bene di recupero, ben pulito)

Nei prossimi post altre info.

Qui sotto alcune foto del mio semenzaio: ho utilizzato una spago, dei cartoni piuttosto spessi (quelli delle confezioni di banane del commercio equo), dei chiodi e un gancio.