torno a scrivere dopo la pausa estiva che quest'anno ha veramente messo alla prova le colture a causa della carenza di pioggia. I danni all'agricoltura sono ingenti e ne è stata data notizia anche dai media nazionali. L'uso di coltivazioni ad ampio bisogno idrico (tipo mais) dovrebbe aver già fatto riflettere gli operatori del settore, ma sembra che finchè non ci si sbatte addosso, nulla cambia. O forse è fatto apposta per richiedere lo stato di emergenza, e in nome dell'emergenza in Italia si fanno le peggiori cose.
Penso che i cambiamenti climatici siano in atto e che saranno sempre più visibili agli esseri umani, le piante se ne sono già rese conto.
Come unico antidoto per l'orto consiglio di biodiversificare le coltivazioni, mettendo molte varietà in modo che o una o l'altra daranno frutto. Quest'anno è venuta molto bene l'okra (Abelmoschus esculentus), probabilmente perchè ama il molto caldo in quanto originaria dall'Africa tropicale, mentre per i fagioli 'na fatica a raccoglierne qualcuno !
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